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L’amministratore di sostegno è una figura fondamentale che si assume l’incarico di occuparsi di una persona che, a causa di diversi problemi psicologici e fisici, permanenti o temporanei, non può svolgere determinate mansioni della vita quotidiana e non ha la possibilità di portare a termine i propri interessi.
In particolare i beneficiari di tale misura di protezione sono:
- persone anziani con problematiche psicologiche e/o motorie;
- persone con disabilità fisica o psichica;
- persone affette da Morbo di Alzheimer o altre malattie invalidanti;
- persone affette da dipendenze come ludopatia o da alcool o da droghe;
altri casi.
La nomina dell’amministratore di sostegno può essere richiesta dal diretto interessato, dai familiari o dai Servizi Sociali nonché dal Pubblico Ministero, quando vi siano determinate condizioni.
L’amministratore di sostegno può essere scelto direttamente dalla persona fragile oppure può essere individuata all’interno della famiglia del beneficiario, qualora esprima la propria volontà ad accettare tale incarico.
È utile, però, chiarire che non tutte le persone hanno diritto di fare richiesta per ottenere questo ruolo; infatti, solo i familiari e le persone vicine all’assistito possono diventare amministratori di sostegno, e in particolare:
- coniuge, a patto che i due individui non siano separati legalmente;
- convivente stabile;
- parenti entro il quarto grado, e quindi, oltre ai famigliari stretti, anche nonni, zii e prozii, nipoti e cugini;
- suoceri e cognati.
Qualora non sia possibile individuare all’interno della famiglia la persona cui assumere l’incarico di amministratore di sostegno, perché magari vi sia conflitto tra parenti, il Giudice Tutelare nomina un amministratore di sostegno esterno specializzato in amministrazione di sostegno tra uno dei professionisti iscritti nelle liste del Tribunale.
La condizione di fragilità del potenziale beneficiario dev’essere sempre dimostrata, mediante la produzione in giudizio della documentazione medico-sanitaria e, in alcuni casi, lo svolgimento di consulenza tecnica d’ufficio (CTU) volta ad accertare le condizioni psico-fisiche del beneficiario.
Momento fondamentale del procedimento di amministrazione di sostegno è l’ascolto del diretto interessato da parte del Giudice competente, salvi i casi in cui le condizioni psico-fisiche della persona non consentano l’audizione.
Il Professionista dello Studio Legale IMLEX presta la propria consulenza e assistenza nelle diverse criticità relative al procedimento di amministrazione di sostegno e alla tutela e protezione delle persone fragili.
Lo Studio Legale ha maturato numerose competenze nel procedimento che porta alla nomina dell’amministratore di sostegno.
Elemento fondamentale per curare e gestire al meglio le necessità del proprio Cliente è quello di una grande propensione da parte dell’Avvocato all’ascolto: ascoltare, infatti, con attenzione le persone fragili che intendono procedere alla nomina di un amministratore di sostegno per curare la propria sfera personale nonché finanziaria nonché i familiari degli stessi ascoltando le criticità che quotidianamente devono affrontare per la cura della persona fragile, è un elemento fondamentale.
Per tale motivo data la delicatezza del tema e l’importanza dei compiti che deve assumere chi viene nominato amministratore di sostegno, è fondamentale poter far riferimento su un Avvocato esperto in questo ambito specifico.
I Clienti possono sempre contare sulla competenza, professionalità nonché disponibilità dell’Avvocato dello Studio Legale IMLEX pronto ad ascoltare le esigenze del proprio Assistito e indirizzarle nel modo più corretto possibile ad una migliori risoluzione della problematica per cui viene sottoposta utilizzando empatia, serietà e sensibilità nel rispetto della persona e dei suoi diritti.
Lo Studio Legale IMLEX è sito in Milano.